La stampa 3D di Bio3DModel e Stratasys, fondamentale per un intervento alla milza
- lunedì 15 Apr 2024
Firenze, 15 aprile 2024 – Iniziare un delicato intervento chirurgico sapendo già dove agire e come operare al meglio. È accaduto a Firenze, presso l’ospedale San Giovanni di Dio, grazie a un modello di milza stampato in 3D da Bio3DModel, divisione di stampa 3D medicale di SolidWorld GROUP, con stampanti 3D Stratasys, integrato all’approccio laparoscopico minimamente invasivo. L’operazione salva-vita ha coinvolto una giovane donna colpita da una patologia rara: un aneurisma gigante dell’arteria splenica, cioè una dilatazione anomala dell’arteria che irrora la milza. Un’anomalia che può essere anche letale e che per essere curata potrebbe richiedere in casi estremi l’asportazione della milza stessa, organo emopoietico con un’importante funzione immunitaria. La paziente del nosocomio fiorentino, invece, ha beneficiato a tal punto della ridotta invasività dell’intervento da essere tornata a casa già nel secondo giorno postoperatorio. E naturalmente con la milza al suo posto.
“Il modello 3D studiato insieme agli ingegneri di Bio3DModel”, racconta il chirurgo Vascolare Emiliano Chisci, “ha aiuto nella valutazione di un accurato planning dell’intervento. Infatti, grazie alla riproduzione dell’organo da operare, è stato possibile valutare ancora più precisamente dove agire per andare ad escludere l’aneurisma mantenendo la milza in sede. Poter “maneggiare” il modello in scala 1:1 ha fatto comprendere come accedere e dove agire. Siamo partiti con la consapevolezza di poter salvare la milza ed allo stesso tempo escludere in sicurezza l’aneurisma”. Un vantaggio non indifferente quando in mano si ha anche la vita di una persona.
Partendo da una TAC della paziente, il team di ingegneria biomedicale di Bio3DModel, qui composto da Federica Giovannini e Paulina Socha, coordinato dall’Ingegner Giovan Battista Semplici, hanno via via perfezionato tutti i dettagli seguendo le indicazioni dei medici. Il modello 3D a grandezza naturale che hanno così realizzato in stampa 3D ha avuto più release: una è stata impiegata per fare il training pre-operatorio, un’altra è stata utilizzata come guida durante l’intervento. Il tutto in tempi estremamente rapidi: dopo un paio di videochiamate con i chirurghi, i tecnici hanno sfruttato le giornate di pre-ospedalizzazione della paziente per finalizzare il modello 3D giusto, con le strutture anatomiche della milza ma anche i vasi splenici e il pancreas.
Naturalmente, il merito dell’intervento va soprattutto ai medici che hanno praticato la cosiddetta “esclusione” dell’aneurisma mediante legatura, preservando la milza. Del team guidato dal direttore del dipartimento chirurgico Stefano Michelagnoli ha fatto parte, oltre al dottor Chisci, anche il primario della Chirurgia Generale, Alessandro Anastasi che ha condotto l’intervento e vanta una grande expertise video-laparoscopica. Però, la drastica riduzione dei tempi di recupero della paziente è certamente dovuta anche alla pianificazione resa possibile dal modello in stampa 3D. “La paziente si è sentita inoltre tranquillizzata dal modello 3D che ha potuto vedere prima dell’intervento”, dichiara il Dottor Chisci.
Proprio la paziente, nel pieno rispetto della sua privacy, ha accolto l’invito a raccontare questa esperienza. “Mi era stata naturalmente mostrata la TAC, ma solo quando ho visto il modello 3D ho realizzato che bisognava proprio intervenire. Il modello ha consentito di avere una chiarezza assoluta, oltre il semplice consenso informato, perché ha consentito ai medici di comunicare meglio e a me di comprendere a pieno la situazione”. Medici che – la signora ci tiene a sottolinearlo – hanno dimostrato una grande e preziosa collaborazione reciproca e un’accuratezza davvero speciale: “Il servizio pubblico si è rivelato top: ho incontrato medici interessati al bene del paziente e con il gusto di trovare una soluzione creativa andando oltre il protocollo e la strada segnata. Direi che ho visto vivere la medicina come scienza, non solo come compitino”.
E adesso si guarda già al futuro della pratica chirurgica integrata con tecnologie avanzate come la stampa 3D e soluzioni concrete come le stampanti Stratasys ad uso medicale. Prospetta il Dottor Chisci: “I nostri chirurghi hanno già chiesto a Bio3DModel una consulenza per realizzare un rene. Questa tecnologia potrà poi essere molto utile anche nella chirurgia aortica complessa e nella realizzazione di protesi endovascolari. Certo, anche la realtà aumentata può giocare un ruolo molto importante ma il modello 1:1 ha un’immediatezza tattile diversa, che consente a noi medici di essere più precisi ed efficaci”.
In definitiva, quali sono i principali vantaggi dell’utilizzo di una replica anatomica in stampa 3D?
- Visualizzazione: la rappresentazione realistica e dettagliata dell’anatomia del paziente ha facilitato la comprensione delle complesse relazioni tra l’arteria splenica, il pancreas e le strutture circostanti.
- Pianificazione personalizzata: il team medico ha potuto adattare l’approccio chirurgico all’anatomia specifica del paziente.
- Collaborazione del Team: è migliorata la comunicazione e l’interazione in sala operatoria tra il chirurgo vascolare e quello generale.
- Consulenza: è stata più efficace la comunicazione con la paziente in merito a patologia, trattamento, valutazione dei rischi e benefici.
- Tecnica Chirurgica Ottimizzata: con una precisa comprensione dell’anatomia unica del paziente, il team medico ha potuto pianificare ed eseguire una tecnica chirurgica che ha ridotto al minimo i rischi e massimizzato le possibilità di un esito positivo.